Caldaie a risparmio energetico

Le caldaie murali rappresentano la soluzione più diffusa per il riscaldamento domestico.
Di solito vengono posizionate direttamente sul muro, da qui appunto la loro denominazione.
La distribuzione del calore avviene tramite acqua, che viene fatta passare nei tradizionali radiatori a termosifone o, ancora meglio, nei convertitori termici (a ventilazione normale o forzata).
Normalmente le caldaie da muro sono di tipo combinato, in grado cioè di produrre, oltre al calore necessario per il riscaldamento dei locali, anche l’acqua calda sanitaria. Si consegue così un risparmio sia sul combustibile sia sulla manutenzione rispetto a due apparati distinti.

Per riscaldare abitazioni di ampia superficie, villette o similari, si può ricorrere alle caldaie a basamento, realizzate in ghisa o acciaio. Sono molto più resistenti di quelle murali ma anche più ingombranti.

Fra le caldaie a risparmio energetico ci sono le caldaie ad alto rendimento che permettono di trasformare in calore utile almeno il 90% dell’energia contenuta nel combustibile che viene bruciato. Questo valore minimo deve essere espressamente indicato dalle case produttrici.

Il funzionamento delle caldaie a premiscelazione, un altro tipo di quelle a risparmio energetico, si basa sulla possibilità di dosare la giusta quantità di aria e di gas prima dell’accensione della fiamma, conseguendo così un maggior rendimento di combustione e una minore emissione di inquinanti.

Nelle caldaie a condensazione invece, vengono recuperati e direttamente trasferiti all’acqua calda dell’impianto sia gran parte del calore contenuto nei fumi di scarico ( che negli apparecchi tradizionali vengono espulsi attraverso il camino ad oltre 100°C) sia il vapore acqueo generato dal processo di combustione (dalla combustione di 1 m³ di metano si possono condensare circa 1,5 litri di acqua a temperatura ambiente, o 1 litro circa a 40° C). Questa maggiore disponibilità termica consente di conseguire un’efficienza energetica superiore.
In conclusione le caldaie a condensazione consumano circa il 30% in meno di quelle tradizionali. Contestualmente viene anche abbassata la temperatura dei fumi di scarico, con conseguente minore emissione di inquinanti in atmosfera. Al fine di sfruttare al meglio la già elevata resa energetica, per la distribuzione del calore è consigliabile ricorrere ai termoconvettori che funzionano con temperature più basse rispetto a quelle dei radiatori a termosifone (che richiedono acqua riscaldata a circa 60/80°C).

Infine le caldaie modulanti, che riescono ad adattare la fiamma alla potenza termica strettamente necessaria a soddisfare le esigenze di calore (riscaldamento ambienti e acqua) del momento. Si evita, in tal modo, la dannosa intermittenza acceso/spento che produce frequenti sollecitazioni meccaniche. Si riduce, quindi, anche l’usura dell’apparecchio.